I docenti della Fondazione Bruxelles vivono “da diversi mesi” una situazione di “tentativo molto teso e psicologico”, come scrive il sindacato nel comunicato, “che rende molto difficile esercitare la loro professione in tutta tranquillità”. Circa la metà dei dipendenti monitora l’azione di sciopero, secondo l’Unione Socialista e la Forza Organizzatrice.
Tra i rimproveri, i professori deplorano in particolare il “cambiamento del clima sociale e la perdita di fiducia di fronte alla linea gerarchica”, la “tirannica gestione della direzione e della pressione su alcuni docenti” e “l’ignorare (e persino negare) gli scritti di personale che si è preso la briga di rivolgersi personalmente all’autorità regolata”. Denunciare atteggiamenti e comportamenti dell’amministrazione.
Stessa storia da parte dei genitori. L’atmosfera all’interno della scuola sembra deteriorarsi e loro stessi hanno difficoltà a contattare l’amministrazione. Il padre di uno studente in particolare dice di provare “indifferenza o addirittura mancanza di rispetto” durante i rari scambi con la forza organizzata: “Abbiamo l’impressione di non avere voce in capitolo in questa vicenda, e in tal senso sosteniamo pienamente gli insegnanti che lo affrontano quotidianamente”, conferma il nostro interlocutore.
Attraverso il loro lavoro, i rappresentanti dei lavoratori sperano di avere un “incontro costruttivo con la direzione”, specifica Marie-Claire Perrin, segretaria permanente Setca BHV responsabile del settore dell’istruzione.
Interpellato dall’agenzia Belga, il capo dell’ente organizzatore, Bernard de Roover, ha detto di voler trovare una soluzione “entro la fine del mese”. Secondo lui, l’amministrazione sta affrontando “una grande resistenza al cambiamento”. È inoltre in corso un’indagine interna sui rischi psicosociali.
I genitori degli studenti sono stati avvisati di smettere di lavorare. La sua potenziale estensione non è attualmente all’ordine del giorno, secondo SETca.
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