Home Divertimento Semifinale del Queen Elizabeth Competition: Schoenberg ospite a sorpresa

Semifinale del Queen Elizabeth Competition: Schoenberg ospite a sorpresa

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Semifinale Queen Elizabeth: Mozart ai due estremi della galassia

Con Angela Chan (Hong Kong/Cina, 27), torniamo al Concerto n. 1, e lo stile è completamente diverso. Gli attacchi sono espliciti, la voce è assertiva e la candidata cambia il suono del suo strumento a suo piacimento per creare diversità narrativa. All’inizio suona solo con l’orchestra tutti Prima di limitarsi al ruolo di solista, decorava con gusto e i ritmi della sua penna erano intelligenti e originali. A’adagio Inciso con vera profondità, e Presto Il finale conclude brillantemente una prestazione di alto livello.

Narrativa e poesia lirica

Daeun Yoo (Corea, 22 anni) inizia il suo concerto con una lettura assertiva, a volte quasi brutale, dell’imposizione di Charlotte Pray. Non c’è nulla di superficiale in questo filtro. Dalla finzione rif. “47” di Arnold Schönberg, il pezzo che è l’unico ad eseguire questa settimana, riesce a mostrare tutto il lirismo nonostante la difficoltà tecnica e il rigore della forma atonale. Primo cappello, che va anche alla sua accompagnatrice, Yukako Morikawa – anche se di questo pezzo, la cui parte di pianoforte è stata scritta dopo quella di violino, potremmo scrivere che i due strumenti si accompagnano a vicenda. La loro combinazione sarebbe perfetta anche in una meravigliosa interpretazione della sonata di Poulenc, di volta in volta epica, tenera, sentimentale, giocosa o lirica.

Semifinale della Regina Elisabetta: il magnifico pianoforte di Mio Yoshi

Dei due programmi presentati da Karen Su (USA, 25 anni), la giuria ha scelto quello contenente la stessa sonata di Poulenc: i due concerti di questo pomeriggio differiscono quindi solo dal magnifico valzer di Čajkovskij e da quello della pianista (qui Chrystia Hodzi) . imposto Il sole e i suoi fiori Si presenta in modalità conquistatrice, con grande maestria tecnica e costante attenzione alla bellezza del suono. Poulenc è meno carico di significato del suo predecessore, ma ricco di meravigliosi contrasti tra temperatura e ampiezza, con una partitura meravigliosa. Ma non tanto quanto il brillante finale di Čajkovskij!

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