Non dimenticare mai di contare sulla Croazia. Viene spesso dimenticato tra i favoriti del torneo, ma sempre lì per venire educatamente arrostire tutti. L’Argentina e l’Inghilterra l’hanno imparato a proprie spese ai Mondiali del 2018. Il Brasile… e il Belgio ne hanno pagato il prezzo in Qatar.
Questa volta l’Olanda, davanti ai propri tifosi a Rotterdam, si è dovuta inchinare davanti a questa macchina croata capace di resistere, subire e poi rovinare le sue rare occasioni. Tuttavia, pensavamo che un’apertura di Donyell Malen (34) avrebbe messo gli Oranje in una posizione favorevole. Ma gli uomini di Zlatko Dalic, che non hanno portato quasi nessun pericolo, hanno approfittato dell’errore di Gakpo su Modric per pareggiare dal dischetto con Kramaric (55°).
La mancanza di resilienza (e precisione) olandese – unita al carattere croato – ha permesso a Pasalic di segnare l’1-2 (73esimo). Noah Lang pensava che la sua formula del piede piatto (90+6) avrebbe permesso al suo paese di riprendersi ai tempi supplementari.
Ma la facoltà croata ha dimenticato di superare se stessa su questi tratti che ama così tanto (ha vinto due volte ai Mondiali del 2022). Con Petkovic arrivato alla fine del 2-3 (98), poi, provocato dal calcio di rigore del 2-4, Modric ha segnato (116).
Ed ecco, Oranje ancora una volta ha perso un grande incontro. Dopo essere stato sconfitto dal Portogallo nella finale dell’edizione 2019 della stessa Società delle Nazioni, Ronald Koeman aveva sete di vendetta. Soprattutto davanti ai suoi fan. L’obiettivo era quello di dare al paese il suo primo titolo da Euro 1988.
“L’Olanda non vince spesso un titolo, vorremmo cogliere questa opportunitàKoeman ha difeso martedì. Giocando in casa quest’anno, ovviamente vogliamo davvero vincere questo trofeo.
Il tecnico olandese dovrà accontentarsi di giocare la gara per il terzo posto domenica pomeriggio (ore 15), per poi guardare in tv la Croazia nella finale (ore 20) contro Spagna o Italia.
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