La domenica Parigi-Roubaix si merita il titolo di “Inferno del Nord”. In una situazione molto difficile con pioggia e fango, Colbrelly si è mostrato meglio dopo la versione eroica della corsa di 257,7 km, con molti cambi di livello, numerosi incidenti, problemi meccanici e ritiri.
L’atleta italiano Gianni Moscon (INEOS Grenadiers) era sulla strada della vittoria in finale. Ha corso a 53 km dalla fine, ma è stato ripreso dopo una foratura e una caduta. Gianni Moscon si è opposto al settore del Carrefour de L’Orpre, a 16 km da Rubik. Si è unito, ed è stato subito scatenato. Van der Boyle, Golfrelli e Vermeersh si sono isolati tutti e tre nelle prime posizioni.
Il 22enne belga ha tentato ancora una volta la fortuna, a 14,2 km dalla fine e poi a 3,2 km, senza successo. Ancora una volta è stato lui a iniziare lo sprint a Velothrom. Solo Colbrelli è stato in grado di ricollegarlo. Gianni Moskan è arrivato quarto in 44 secondi, con Yves Lampaert (Deceuninck-Quick.Step) che ha battuto lo sprint del quinto posto in 1:16. Wood van Eart (Jumbo-Wisma) è arrivato settimo, appena davanti a Tom von Asbrook (Israele Start-up Nation).
Sony Colbrelli ha vinto dopo Philip Gilbert, vincitore della precedente edizione il 14 aprile 2019, 903 giorni fa. La scommessa è stata annullata nel 2020 a causa dell’epidemia del governo 19 e delle misure sanitarie imposte dalle autorità francesi.
Il 31enne campione europeo è stato il primo corridore dal 1955 e il francese Jean Forrestier ha vinto la sua prima apparizione nell'”Inferno del Nord”. È il 9° italiano a vincere questo monumento ciclistico e il primo dopo Andrea Toffee nel 1999.
È crollato in lacrime dopo aver vinto lo sprint.
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