Avrà il suo tempo. La Stazione Spaziale Internazionale, in orbita bassa dal 1998 e completata nel 2011, è il più grande oggetto artificiale mai collocato nello spazio. Sfortunatamente, sta gradualmente raggiungendo la fine della sua vita e la NASA sta ora studiando cosa succederà dopo. Pertanto, l’agenzia americana ha annunciato mercoledì di aver scelto SpaceX per costruire un veicolo spaziale in grado di spingere la Stazione Spaziale Internazionale nell’atmosfera terrestre per distruggerla al termine dei suoi lavori nel 2030.
La manovra si è rivelata particolarmente tecnica, in quanto il veicolo il cui obiettivo sarà quello di spostare la Stazione Spaziale Internazionale dovrà essere in grado di manovrare con un peso di 430.000 chilogrammi (il peso della Stazione Spaziale Internazionale) verso l’atmosfera, facendo attenzione a evitare qualsiasi pericolo per le aree popolate. L’obiettivo sarebbe quindi quello di far passare la stazione spaziale nell’atmosfera sopra l’oceano: i vari pezzi potrebbero finire in mare, se non si sono già disintegrati durante la manovra.
Trattenete il succo
Per realizzare questo processo, la NASA si avvale della società privata SpaceX, con un contratto che potrebbe raggiungere gli 843 milioni di dollari. Diversi paesi si sono impegnati a proseguire le operazioni della ISS fino al 2030: Stati Uniti, Giappone, Canada, Europa e persino Russia (fino al 2028). La deorbitazione della stazione spetta quindi a cinque agenzie spaziali, e rimane uno degli ultimi progetti congiunti tra Mosca e Washington, che si affrontano anche nella guerra in Ucraina.
Di fronte alle incognite legate alle relazioni russo-americane, la NASA ha semplicemente deciso di prendere in mano la situazione: “Avremo ancora lo stesso rapporto finché non riusciremo ad abbattere la Stazione Spaziale Internazionale con i russi?“Bill Nelson, capo della NASA, ha potuto annunciarlo lo scorso aprile. Prima di concludere:”Dobbiamo iniziare subito a costruire questo veicolo extraorbitale americano, che possa far cadere la stazione in modo sicuro in modo da non colpire niente e nessuno“.