La sclerosi multipla è una malattia neurologica in cui il sistema immunitario attacca il sistema nervoso centrale, una malattia che colpisce più di 120.000 persone in Francia. Recentemente è stato pubblicato uno studio su un nuovo marcatore per la diagnosi e la prevenzione della disabilità.
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Martin Ducret, medico e giornalista Diario del medico. Oggi ci parla di una malattia neurologica che colpisce più di 120.000 persone in Francia, la sclerosi multipla, e di un nuovo marcatore biologico del sangue che può aiutare a diagnosticare questa malattia…
franceinfo: Ma prima di parlarci di questo segno, cos’è la sclerosi multipla?
Martin Ducret: È una condizione neurologica autoimmune, il che significa che il sistema immunitario attacca il proprio sistema nervoso centrale, come il cervello e il midollo spinale, che si trova nella colonna vertebrale. Questa malattia si manifesta con disturbi delle capacità motorie, ad esempio debolezza muscolare, con disturbi sensoriali come intorpidimento, dolore o formicolio, ma anche con disturbi dell’equilibrio o addirittura disturbi della vista.
Sclerosi multipla Può essere fonte di disabilità a medio o lungo termine. La malattia si sviluppa spesso in periodi di riacutizzazione, in cui i sintomi compaiono e poi scompaiono completamente o parzialmente. In rari casi, si sviluppa continuamente e peggiora gradualmente.
Il problema con questa malattia è che finora non esiste alcun segno specifico per diagnosticarla. Lo specialista neurologo lo fa, sulla base di una serie di argomentazioni, di fronte a sintomi neurologici suggestivi, con l’aiuto di immagini dell’encefalo e del midollo spinale, riprese con la risonanza magnetica, o anche con la puntura lombare, esame che consente di raccogliere liquido cerebrospinale inserendo un ago sottile tra le vertebre Cotton.
Ma un nuovo biomarcatore nel sangue potrebbe aiutare a diagnosticare questa malattia?
Sì, questa è la speranza suscitata dai risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Medicina naturale, dove i ricercatori hanno identificato un marcatore immunitario che sembra specifico per la sclerosi multipla, presente nel sangue in circa il 10% dei 250 pazienti valutati. Inoltre, questo segno è presente diversi anni prima che compaiano i primi sintomi.
Per la dottoressa Clarice Carra, neurologa del Multiple Sclerosis Resource and Skills Center (CRC) dell’Ospedale universitario di Montpellier, “Questo risultato è promettente anche se ulteriori studi dovrebbero confermare l’interesse di questo marcatore sierico. Permetterebbe la diagnosi precoce in alcuni pazienti e potrebbe persino sostituire la necessità di una puntura lombare.
Quanto prima viene fatta la diagnosi, tanto prima può iniziare il trattamento, riducendo l’incidenza delle convulsioni e prevenendo la disabilità.
ospitare, Secondo il dottor Kara“Un simile biomarcatore potrebbe anche fornire informazioni sulla prognosi della malattia, consentendo di scegliere il trattamento più appropriato per il profilo del paziente”.
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