Dopo due mesi d’estate, è il ritorno del vostro podcast Trasformazione Che esplora le principali trasformazioni che incombono sul nostro mondo. Questa settimana affrontiamo la questione dell’acqua, e in particolare del nostro consumo eccessivo di acqua dolce. L’idrologa francese Emma Hziza ci fa da guida. Ha conseguito un dottorato in idrologia presso la Paris School of Mines ed è specializzata anche nell’adattamento ai cambiamenti climatici.
Ciò che Emma Haziza ci descrive è il modo in cui le nostre società umane accelerano e interrompono il ciclo dell’acqua. “Ci hanno sempre venduto il ciclo dell’acqua come se fosse rinnovabile e stiamo per scoprire che quest’acqua non è rinnovabile… Spiega come le nostre società umane (e il loro modello di consumo di massa) sono arrivate qui: “Il problema è che non solo facciamo molto affidamento sulle acque sotterranee… inoltre, abbiamo modificato il nostro suolo e le nostre terre che ricevono quest’acqua. “.
Acqua non rinnovabile…
Si nota l’impermeabilizzazione di tutte le nostre coperture urbane, ma anche il modello di agricoltura intensiva complica notevolmente le infiltrazioni d’acqua nei campi. “Abbiamo macchine agricole più pesanti che maiEmma Haziza spiega: Enormi quantità di pesticidi, fungicidi ed erbicidi vengono utilizzate su scala globale. Di conseguenza, rimuoviamo la vita dal suolo eliminando i suoi funghi, i lombrichi e tutto ciò che consente al suolo di aerare. Ciò rimuove la capacità del suolo di assorbire acqua.“
Il risultato: l’acqua invece di penetrare, tende a scorrere a livello della superficie: “La loro velocità aumenta e si muovono molto più velocemente a valle, a valle. Pertanto, il ciclo dell’acqua accelera”. A questo si aggiunge un altro problema legato alla questione del riscaldamento globale. “Oggi l’acqua evapora più velocemente perché è più calda. Poi cade più violentemente perché c’è molta acqua sospesa nell’aria. Le temperature saranno più alte, e con ogni grado in più nell’atmosfera, stiamo aumentando la forza delle nubi precipitazioni dal 7 al 10%.” Ciò significa piogge più forti che sono difficili da assorbire per il terreno.
Tutto ciò contribuisce all’esaurimento di alcune falde acquifere in cui disponiamo di riserve idriche che a volte si accumulano per migliaia di anni. Per misurare l’entità di questo fenomeno, l’idrologo fa riferimento a uno studio recente e particolarmente impegnativo pubblicato sulla rivista Lettere di ricerca geofisica : “Scopriamo che dalle falde acquifere è stata estratta così tanta acqua da spostare l’asse terrestre di 80 cm verso est! Quindi abbiamo modificato il modo in cui la Terra gira e si inclina, proprio perché abbiamo giocato molto con i serbatoi sotterranei che creano equilibrio.“.
Un’osservazione molto interessante tra tante altre che potrete scoprire questa settimana nel vostro podcast “Le Tournant” disponibile su La mia voce Insieme a tutti gli altri episodi di questa serie sulle grandi trasformazioni che le nostre società devono affrontare.