La Commissione Europea ha annunciato dazi aggiuntivi fino al 38% sulle auto elettriche cinesi importate, al centro di un intenso dibattito politico riguardante il Regno di Mezzo.
Carlos Tavares, a Torino, il 10 aprile 2024 (AFP/MARCO BERTORELLO)
Giovedì 13 giugno, il direttore generale di Stellantis, Carlos Tavares, ha chiesto “stabilità nelle normative”, all’indomani della decisione europea di aumentare le tariffe sulle importazioni di auto elettriche cinesi. Il capo del gruppo, che comprende 14 marchi, ha dichiarato durante una conferenza organizzata ad Auburn Hills (Michigan) negli Stati Uniti: “Siamo qui per fornirvi trasporti puliti, sicuri ed economici. Questa è la nostra missione”. Una giornata dedicata agli investitori.
“Se mi dai stabilità, troverò soluzioni che ritieni siano vantaggiose per la società”.
Il signor Tavares ha insistito. Mercoledì Bruxelles ha annunciato dazi doganali aggiuntivi fino al 38% sulle auto elettriche cinesi importate.
“C’è molta tensione su cosa dovremmo fare”.
Stellantis, alleata del produttore cinese Leapmotor, prevede di consegnare le sue prime auto elettriche sul mercato europeo a partire da settembre. Ha detto ai decisori europei e americani: “Ci impegniamo a correre nel quadro da voi specificato”.
Numero di auto ibride ed elettriche immatricolate negli Stati Uniti dal 2012 al 2022 (AFP/Corinne Five)
Alla domanda anche sull’interruzione dei progetti di fabbriche di batterie in Germania e Italia attraverso la joint venture ACC, creata con Mercedes e TotalEnergies, Carlos Tavares ha giustificato questa decisione con l’incertezza che circonda la regolamentazione dei veicoli elettrici in Europa.
“Nel mercato europeo c’è molta tensione su cosa dovremmo fare con le auto elettriche”, ha osservato. Ha continuato: “Alcuni sono a favore, altri sono contrari, alcuni vogliono sostegno e altri no”. “E se si guardano i numeri, la quota di vendite di veicoli elettrici in Italia è attualmente del 2%. In Spagna è del 4%. La Scandinavia è circa il 40%, il Portogallo è il 15%, la Francia è il 15%. Quindi sono molto diversificate”. situazioni.” “, ha descritto Carlos Tavares.
“Non produrremo batterie nei paesi in cui non vendiamo auto elettriche, perché sono pesanti da trasportare, quindi ACC ha deciso di prendersi una pausa per vedere come si sviluppano le cose, soprattutto alla luce dei risultati delle elezioni europee”.
Ha sottolineato. “Va bene fare una pausa perché non perderemo soldi se non pensiamo di averne bisogno subito”, ha aggiunto Tavares. Inoltre si è rammaricato ancora una volta della mancanza di uno studio d’impatto sulla decisione di vietare la vendita di nuove auto non elettriche nel 2035 in Europa.