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Tasso di risparmio: il tempo di inginocchiarsi è finito

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Tasso di risparmio: il tempo di inginocchiarsi è finito

Questo è successo solo pochi mesi fa. I tassi di interesse hanno sicuramente preso una curva ascendente. A quel tempo c’era molta sottomissione alle banche, dal lato politico, e queste accettarono anche di alzare un po’ i tassi di interesse. Questo perché la differenza era molto netta, anche se era motivo di disappunto sul fronte dei tassi dei mutui e dei prestiti.

E oggi? Piccoli gesti sono stati formalizzati, ma sono solo di facciata: la maggior parte dei conti di risparmio tradizionali offrono ancora premi ben lontani dai tassi di interesse di mercato, che ricompensano adeguatamente il capitale delle istituzioni finanziarie presso la Banca Centrale Europea. E questa settimana, la livrette A in Francia ha visto il tasso d'interesse mantenuto al 3% fino al 2025. E in Belgio, anche se questi depositi regolamentati non sono del tutto paragonabili ai nostri? Si aggirano intorno all'1%, mentre i tassi a 1 e 10 anni sul mercato belga sono rispettivamente intorno al 3,4 e al 3%. Non c’è da meravigliarsi, in queste circostanze, che Pierre Wunsch, governatore della Banca nazionale belga (BNB), questo fine settimana abbia assicurato a VRT che c’è ancora spazio per aumentare i tassi di interesse.

Il “colpo di stato” del Ministro delle Finanze Vincent Van Peteghem con i suoi titoli di stato a un anno ha appena smosso le righe.

Non possiamo che essere d'accordo con questo, anche se l'aumento dei tassi di interesse ha senza dubbio causato dei sudori freddi in alcune delle banche più piccole e meno diversificate rispetto ai colossi belgi come KBC, ING, Belfius e BNP Paribas Fortis, che detengono circa l'80% dei risparmi belgi. Evidentemente non sono stati abbastanza scossi dal “colpo di stato” compiuto dal ministro delle Finanze, Vincent van Petegem, con i suoi titoli di Stato a un anno. Questo ha spostato a malapena le linee. Non dovremmo riconsiderare le modalità legali per stimolare la concorrenza tra le principali banche? Il ministro dell’Economia, Pierre-Yves Dermany (PS), ne ha parlato come di un quartetto che costituisce un oligopolio dominante. Questa affermazione è difficile da verificare. Ciò che è certo è che una nuova (e significativa) ondata di pressione politica appare necessaria per costringere gli istituti bancari a piegarsi, in modo che i risparmi dei belgi smettano di essere lentamente ma inesorabilmente erosi a vantaggio delle banche che provano ancora poco interesse per i loro clienti.

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