Anche il francese e l’italiano testimoniano il grado di parentela dei due popoli transsalpini. Scoprilo con questo viaggio linguistico “terrificante”!
In italiano si chiama paura paura Ma premendo Nel discorso di tutti i giorni; Il termine si riferisce prima a uno spasmo intestinale forte o improvviso indotto dalla paura, quindi alla paura. La paura è incontrollabile e abituale Scarafaggio, la sua causa e il danno sono facilmente immaginabili. Anche questi italiani fanno pipì boo? I parenti come noi, invece, sarebbero sorpresi se questi film non fossero in mezzo a noi. Non c’è mistero nei popolari petoch (paura) e beteux (paura), che derivano direttamente dalla parola “scoreggia”. I dizionari sanno lo stesso e il peggio, meno per il resto di noi. Secoli fa in francese, la parola drouille significava “colica”, questa volta (ehi ehi) “grande scoreggia”. Tutto fa pensare che la parola paura derivi da un certo flusso, a significare un flusso di diarrea, che è senza dubbio passione e tumulto intestinale. A proposito, si dice “da temere”. Prendi uno spaghetto, letteralmente “prendi uno spaghetto”. Una fanfara verde molto dura, fatta apposta per ferire ovunque, passerà? Altre due possibili ipotesi: una persona spaventata grugnerà come un Corda leggera (una stringa) si contorce, o, con le parole rien d’impossibile, può essere una variazione contorta della parola paura (Terrorismo).
Intorno a noi, mille e una oscure creature si nascondono, Brivido, pelle d’anatra, come dicono gli italiani un po’ à la marsigliese, per mostrare l’emozione di passare un grosso pollo. Che bellezza! (Il fiore) veniva da sotto i nostri letti, nascondigli perfetti per i lupi e Lupo ! Fratelli nel cuore e nel sangue tranne che per una differenza. In passato garou significava uomo-lupo, il che lo rende una doppia bestia selvaggia qui. Al contrario di questo Lupo: venire da Umanità Latino (umano), è l’ibrido perfetto tra il dottor Jekyll e il signor Hyde. Ma nulla può sostituire il terrore che il loro nome ispira ai bambini. Non è stato fino all’era dei cartoni animati che hanno osato prendere in giro il lupo cattivo, Lupo cattivo, lupo cattivo. Bambini francesi con un metallo Chi ha paura del lupo cattivo? Potresti essere tu, non noi! Figli degli italiani, nelle stesse note ma senza osare citare l’animale: Siamo tre porcellini, siamo tre fratellini e nessuno ci separerà mai (Siamo tre porcellini, siamo tre fratellini, nessuno ci separerà).
L’angelo Karabos e la sua vicina Befana
Sempre di notte, sempre quando siamo soli, le dita storte di due vecchie dispettose graffiano le finestre. Aiuto (aiuto) ! L’angelo Karabos, di cui in realtà non conosciamo il nome (in ogni caso, Bump and Dent, di cui non abbiamo mai sentito parlare), è il donatore di cattivi doni. E il suo vicino la strega, l’epifania etimologica (la signora compare solo il 6 gennaio) che compie la discesa e che dona carbone come dono avvelenato ai bambini disobbedienti. Poi ci sono le persone a cui non piace. Bogeyman (il cui aspetto incerto è vario come una lista della spesa, gatto guantato, guantato, schiaffeggiato…), papa In italiano (pav significa wow!) e uomo nero (L’uomo nero). Tutti ci hanno fatto tremare dalle nostre più lontane ninne nanne: A chi devo dare questo bambino? Lo darò alla Befana, che lo tiene per una settimana; Lo darò a un uomo di colore che lo conserva per un anno intero (A chi darò questo bambino? Lo darò alla Befana che ce l’ha da una settimana; lo darò. Zero, che lo tiene per un anno intero). Prega per le tate di oggi per adattare le loro abilità! Poi l’orco, Orco, il re dei re degli empi (la stessa radice etrusca da cui derivano le parole orco e Cesare, che lega mostro e re dalla notte dei tempi). Una creatura con una narice tremante può sentire l’odore della buona carne a miglia di distanza: ucci ucci Sento odore di Christianucci (Infatti ucci, ucciSento un odore di piccoli cristiani) Allo stesso modo, argh e ahi, il nostro odora di carne fresca come di cannibali.
mano cornuta e le corna del diavolo
Bene, scappiamo! Oppure frusciamo rapidamente nella nostra bellezza per superare la paura. Spaventapasseri? Quattro foglie? Rafano? Buono, vecchio, antiquato. Il catalogo italiano ci invita ad essere eccellenti e corposi. Uno dei più popolari per la sua sicurezza 24 ore su 24, The braccio di corno o semplicemente Karna (con noi le corna o le corna del diavolo) che si tende con il pugno chiuso, l’indice e il mignolo: si dice conservi tutta la sua potenza, sia sotto forma di gesto che come oggetto, il forma di ciondolo. , braccialetto , portachiavi. Pesante? Gli orchi sono difficili da capire, il che ci dà il tempo di pagare loro un buon rispetto indipendente, Gesto dell’ombrello In italiano, in realtà il gesto dell’ombrello, in quanto evoca un braccio piegato per appendere un ombrello. Andiamo con esso con una cravatta carina! (Aspetta!) Napoletano che moltiplica ogni effetto dieci volte. E poi, soprattutto, lo rimuoveremo subito comunque con i piedi!