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Un atlante archeologico rivisita la profonda storia della Francia

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Un atlante archeologico rivisita la profonda storia della Francia

È la storia della Francia che non parla di re o presidenti, non è divisa secondo i cambiamenti delle dinastie o dei regimi, e non è intervallata dalle date delle grandi battaglie. È una storia che, infatti, non è raccontata nei testi, come nella tradizione, ma viene solo dalla terra, da questi indizi di comunità umane sepolte o dagli stessi abitanti – ad esempio nei cimiteri – o dagli elementi, o semplicemente con il passare del tempo… Innumerevoli i terreni antichi rinvenuti nel corso dei numerosi scavi condotti in Francia, in particolare dall’Istituto Nazionale di Ricerche Archeologiche Preventive (Inrap) negli ultimi vent’anni, e riuniti in un’opera imponente, dipingendo un quadro inedito delle terre e di quelle che li hanno abitati per migliaia di anni.

Dato che si tratta di esplorare un’area, la scelta della mappatura è stata naturalmente ovvia. Questo film è stato prodotto sotto la supervisione di Dominique Garcia e Marc Boiron, rispettivamente Presidente e Direttore Scientifico e Tecnico dell’Inrap. Atlante archeologico della Francia Rappresenta una sintesi di migliaia di fossili, i più antichi dei quali risalgono al XIX secoloH un secolo. Il suo ritmo è accelerato con l’emanazione della Legge sulle Antichità Preventive del 2001, che mira a preservare il patrimonio sepolto attraverso gli scavi prima dei lavori di sviluppo del territorio.

Archivio del suolo

Ogni mappa del libro rappresenta uno strato del nostro passato ed è accompagnata da un testo riassuntivo oltre che da fotografie, planimetrie e vedute dell’artista per il restauro di strutture o paesaggi ormai scomparsi. Tutto viene mangiato in grossi pezzi – da allora “L’abisso del tempo” Dal Paleolitico al mondo contemporaneo – e argomenti: Cosa sono le pratiche agricole, artigianali, funerarie, commerciali, ecc.? Lungo il percorso, discerniamo come i processi sociali, economici e culturali si intrecciano grazie a questi archivi del suolo, siano essi pietre scolpite, statue, ceramiche o tombe, o siano oggetti viventi, come gli scheletri umani. Animali e semi consumati…

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Non possiamo non rimanere stupiti da alcune mappe, come quelle che mostrano la circolazione dei valori nel Neolitico, in particolare queste asce di giada alpina che troviamo fino alla punta della Bretagna, o i progressi dalla pratica della cremazione nell’età del bronzo , ovvero la diffusione della peste tra il 1347 e il 1351 , che ricorda stranamente le mappe della pandemia di Covid-19. Vediamo qui un altro – e non meno importante – obiettivo di questo lavoro: ovvero quello di fornire un altro sguardo attraverso l’archeologia alle questioni contemporanee, siano esse legate alla gestione delle epidemie, al cambiamento climatico, al rapporto con gli animali, o anche allo sviluppo delle città. .

“Atlante archeologico della Francia”sotto la direzione di Dominique Garcia e Marc Boiron (Talandier/INRAB, 336 pagine, 36 €).

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