Il ministro delle finanze Vincent van Bettieghem (CD&V) non è convinto dalla proposta del ministro dell’Energia Tinne Van der Straeten (Groen) di contrastare gli eccessi di profitto nel settore energetico. Secondo lui, quasi tutti gli esperti affermano che non è tecnicamente fattibile e che è meglio che il ministro aumenti il contributo a ripartizione.
Tinne Van der Straeten martedì ha presentato una proposta per un contributo una tantum di crisi dal settore energetico fino al 25% degli utili in eccesso. Parlando alla Camera dei rappresentanti martedì, ha affermato che il ministro sta elaborando i dettagli con il ministro delle finanze Vincent van Bettieghem (CD&V). Il fascicolo finirà sul tavolo del governo in autunno nell’ambito delle discussioni sul bilancio.
In serata, all’ingresso del centro pensioni, lo stesso ministro Van Pettiguema ha messo in dubbio la proposta del ministro Gruen, come aveva già fatto in precedenza il suo capo del partito Sami Mahdi. Secondo il ministro, quasi tutti gli esperti considerano la proposta impraticabile dal punto di vista giuridico. Ha detto che questo era già stato segnalato durante le consultazioni con il governo della signora van der Straiten.
Secondo Tinne Van der Straeten, il metodo del contributo di ripartizione è impossibile da implementare, perché il governo è “legato ai piedi e ai pugni” dalle disposizioni contrattuali del governo precedente con l’operatore della centrale nucleare, Engie/Electrabel. “Altrimenti, ci esponiamo a richieste di risarcimento”. La Segreteria per l’Energia aggiunge che Italia, Regno Unito e Spagna hanno già implementato un sistema fiscale simile.
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