Mentre i rapporti tra assicurazioni e istituti sanitari diventano sempre più tesi, domenica alle 19.30 la direttrice di Santésuisse Verena Nold ha invitato la RTS a presentare nuove idee per migliorare il sistema sanitario.
In Svizzera l’assicurazione sanitaria è all’offensiva, in un contesto già teso e con l’aspettativa di un ulteriore aumento dei costi sanitari.
La settimana scorsa, il Groupe Mutuel ha annunciato che non rimborserà più alle sue filiali le assicurazioni complementari per i soggiorni privati e semiprivati all’ospedale La Tour di Ginevra, a causa delle tariffe della struttura considerate abusive. Per la prima volta le compagnie d’assicurazione hanno presentato una denuncia anche contro l’ospedale di San Gallo, destinato a costruire un futuro centro cardiologico, ritenuta non necessaria.
>>Rileggi: Il Groupe Mutuel non rimborsa i soggiorni privati e semiprivati all’Ospedale La Tour
Interrogata domenica alle 19.30 su RTS, Verena Nolde, direttrice di Santésuisse, l’organizzazione mantello delle compagnie di assicurazione, ha detto di essere dispiaciuta per il caso di Ginevra, ma ha fatto riferimento alle norme dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma), che ” stabilisce regole chiare Per quanto riguarda le assicurazioni complementari, ritiene che “le prestazioni debbano essere giustificate e i prezzi corretti, cosa che non è avvenuta presso l’Ospedale Latur”.
Quanto alla denuncia presentata a San Gallo da Santésuisse e dall’assicurazione malattia globale Curafutura – in seguito a una modifica della legislazione in vigore dal 1° gennaio – il direttore conferma che i 16 centri cardiologici attualmente presenti in Svizzera sono ampiamente sufficienti. “Un altro è troppo e non fa bene ai pazienti o ai costi sanitari”.
Nuove soluzioni da esplorare
Anche se la direttrice ritiene che la riduzione degli stipendi dei direttori delle casse sanitarie non avrà un “impatto significativo” sui prezzi dei premi, si dice comunque favorevole allo sviluppo di alternative alla riforma del sistema sanitario, come reti di assistenza attorno al paziente, praticate soprattutto in Jura Arc, o assistenza integrata.
Verena Nolde ritiene che “dobbiamo trovare nuovi modi per ottenere una buona medicina che possa essere pagata in futuro”. Secondo lei, l’assistenza integrata e le reti assistenziali migliorano il sistema sanitario e la sua qualità.
“Oggi ci sono molti trattamenti inutili e costosi che rappresentano un problema per il paziente, perché ogni trattamento comporta anche dei rischi. Con le reti di assistenza evitiamo trattamenti in eccesso, miglioriamo la qualità e controlliamo meglio i costi”, sottolinea.
Commenti compilati da Jennifer Koffo/Aiyar
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